COS'E' PENSIERI SENZA TETTO?

COS'E' PENSIERI SENZA TETTO?

Un Blog. Un giornale. Bhe, risposta fin troppo banale, direi! Un'accozzaglia di idee?!? Ci avviciniamo di più, d'altronde chi lo dice che i pensieri e le parole devono avere per forza un ordine?!?

Cos'è Pensieri senza Tetto? Un modo per farci conoscere.

L'opportunità di mettere nero su bianco pensieri, emozioni, problemi, idee, critiche, esperienze di vita, ricordi...insomma tutto quello che passa per la testa...tutto. O quasi.

I pensieri di cui parliamo appartengono a quelli che la gente perbene chiama "senza fissa dimora". A quelli che un tetto, quattro mura da poter chiamare casa non le hanno o non le hanno mai avute. A quelli che vi passano accanto per strada, che si siedono vicino a voi in autobus. A quelli che vi chiedono 20 centesimi all'entrata della stazione o ad un semaforo. A quelli che vedete seduti su una panchina o su un muretto. A quelli che vengono da lontano per cambiare la loro vita e a volte perdono la strada...A quelli che vi sembrano così distanti dalla vostra vita e che invece sono più vicini di quanto non crediate.

E forse, per conoscerli un po' meglio, potreste dare un'occhiata a questi...come li chiamiamo...pensieri senza tetto. Forse.

"Come ci si sente, come ci si sente, nello stare da soli, come un completo sconosciuto, come una pietra che rotola?" (Bob Dylan)

lunedì 18 ottobre 2010

Vent'anni in Italia ed un solo desiderio: andarsene per sempre!

Abdel lasciò il suo Marocco nel 1989, convinto ed illuso che in Italia sarebbe finalmente riuscito a migliorare la propria vita, trovando un lavoro ed una sistemazione dignitosi. Purtroppo le sue speranze s'infransero presto, di fronte alla realtà di un paese che non rappresenta la Terra Promessa né per chi ci è nato, né, tanto meno, per chi ci è venuto a vivere. Da Genova, città dove approdò quando partì dalla cittadina di Kelaa des Sraghna, si trasferì a Padova in poco tempo. Ha sempre lavorato, ora come meccanico, ora come carpentiere o come saldatore, sottolinea che non è mai entrato in contatto con la malavita. È da un anno che ha perso il lavoro finendo così al Torresino, struttura di cui si ritiene stranamente piuttosto soddisfatto a differenza di chi se ne lamenta in continuazione pretendendo che tutto gli sia dovuto. Sostiene di non aver mai avuto alcun problema e di essersi sempre trovato bene. È d'accordo con l'assistente sociale che nelle prossime settimane gli verrà proposto un altro alloggio.
Inizialmente la nostra conversazione è difficoltosa, quasi intermittente, fatichiamo a sintonizzarci. Alle domande di rito risponde molto sinteticamente, non certo per una conoscenza stentata dell'italiano, che, al contrario, padroneggia meglio di alcuni madrelingua, forse più per una tendenza caratteriale a condensare in poche parole le emozioni di una vita. Quando però vengono toccate le corde giuste, si espone, facendo emergere tutto quello che cova dentro: rabbia, tantissima rabbia.

Mi descrive come ha passato questi vent'anni in Italia: “Ho sofferto, ho sofferto molto, ti prendono in giro, dopo vent'anni che lavori non è bello ritrovarsi con le mani in testa. Ci hanno trattati come bestie. D'inverno in coda al freddo per ritirare il permesso di soggiorno. Con tutti gli edifici che hanno, potrebbero anche creare una sala d'attesa”.

Quando gli domando se secondo lui gli italiani siano consapevoli di quello che molti immigrati devono passare, mi risponde seccamente: “Loro ci vedono, passano con le auto, vedono che siamo in coda al freddo, la verità è che non gliene frega niente, vedono gli immigrati come un oggetto usato. Non sono razzisti, ho conosciuto molte persone che mi hanno dato una mano, il problema sono le istituzioni che non ti aiutano in alcun modo, gli uffici, le agenzie di lavoro...Pensati che a Vicenza adesso queste richiedono l'idoneità abitativa e per ottenerla devi andare al comune e pagare. È una mafia. Il problema è l'ignoranza! Le leggi favoriscono l'impunità e gli italiani dormono, non vanno mai a manifestare! Quando hanno aumentato il prezzo del latte in Inghilterra, nessuno l'ha più comprato la mattina seguente!*”.
Allora gli chiedo se sia cambiato qualcosa ultimamente e la risposta è ancora più netta: “Non è cambiato nulla, semmai è peggiorato, una volta ci mettevi una mattina a rinnovare il permesso, adesso c'impieghi un anno e te lo danno anche scaduto. Non c'è speranza, dopo tutto quello che ho visto, ho paura che non vedrò più niente di bello! Credevamo fosse un paese di legge, le leggi servono solo a far entrare soldi nelle casse dello stato, non migliorano la vita della gente! Ho amici in Belgio, Olanda, Francia, Germania, lì la situazione è diversa, perfino in Marocco vengono trattati diversamente quelli che provengono dall'Italia rispetto a quelli che ritornano dalla Francia!”.

 
A questo punto tace per qualche istante e cerca di asciugarsi gli occhi dalle lacrime; un uomo di 49 anni che si commuove al solo ricordo del calvario che ha dovuto passare. Ora ha un solo desiderio, vuole scappare dall'Italia, vuole tornare in Marocco, ma non può perché non ha i soldi, vorrebbe gli venissero restituiti i contributi che ha versato per poter andarsene, ma non succederà. A nessuno consiglierebbe il percorso che ha fatto lui!

Abdel e Luigi
(si precisa che ci si è limitati a riportare le parole di Abdel senza verificare la veridicità degli aneddoti di cui ha parlato)

2 commenti:

  1. che dire...senza parole! sarebbe retorica dire "mi dispiace..ecc ecc ecc" perchè come dice De Andrè "il dolore degli altri è sempre un dolore a metà" però questi articoli fanno pensare, riflettere...bravi continuate a scriverne..sicuramente non cambierà niente ma almeno se ne parlerà..il che è già tanto!
    Elisabetta

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  2. Grazie infinite per il supporto! Fa molto piacere sapere che cominciamo a sensibilizzare qualche lettore. Abbiamo appena lanciato quest'iniziativa e speriamo che contribuirà a far acquisire un po' più di consapevolezza da parte del "mondo esterno"! Il fatto che tu ci sostenga e ci dia una mano a diffondere le informazioni, credimi, è moltissimo! Continua a leggerci!
    Luigi

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