COS'E' PENSIERI SENZA TETTO?

COS'E' PENSIERI SENZA TETTO?

Un Blog. Un giornale. Bhe, risposta fin troppo banale, direi! Un'accozzaglia di idee?!? Ci avviciniamo di più, d'altronde chi lo dice che i pensieri e le parole devono avere per forza un ordine?!?

Cos'è Pensieri senza Tetto? Un modo per farci conoscere.

L'opportunità di mettere nero su bianco pensieri, emozioni, problemi, idee, critiche, esperienze di vita, ricordi...insomma tutto quello che passa per la testa...tutto. O quasi.

I pensieri di cui parliamo appartengono a quelli che la gente perbene chiama "senza fissa dimora". A quelli che un tetto, quattro mura da poter chiamare casa non le hanno o non le hanno mai avute. A quelli che vi passano accanto per strada, che si siedono vicino a voi in autobus. A quelli che vi chiedono 20 centesimi all'entrata della stazione o ad un semaforo. A quelli che vedete seduti su una panchina o su un muretto. A quelli che vengono da lontano per cambiare la loro vita e a volte perdono la strada...A quelli che vi sembrano così distanti dalla vostra vita e che invece sono più vicini di quanto non crediate.

E forse, per conoscerli un po' meglio, potreste dare un'occhiata a questi...come li chiamiamo...pensieri senza tetto. Forse.

"Come ci si sente, come ci si sente, nello stare da soli, come un completo sconosciuto, come una pietra che rotola?" (Bob Dylan)

giovedì 21 aprile 2011

Destino mio tutto questo è troppo forte per me! Destino mio mi sento in trappola, sono in un tunnel ! Destino mio mi ha stancato l’immigrazione !



E' passato tanto tempo dall’ultima volta in cui ci siamo sentiti e non ricordo più  quando ti ho inviato la mia ultima lettera. Non so perché non mi sono fatto sentire per così tanto tempo, forse perché  una risposta alla fatidica domanda:”Come stai figlio mio?” non l’avevo.  O forse non avevo la risposta che ti aspettavi da me. O forse perché ero troppo orgoglioso per raccontarti quello che stavo passando. Forse perché lo sono ancora. Orgoglioso. Forse perché sono partito alla ricerca di “fortuna e gloria”verso la patria dei mille miraggi. Lo ricordo come fosse ieri, quando sono partito .In realtà sono passati 4 lunghi anni. Lunghi e Densi.  





Sono arrivato in Italia in un ‘afoso pomeriggio di Agosto ,non come clandestino, ma come  studente con in mano una preiscrizione alla facoltà di Lettere e Filosofia a Padova. Gli alloggi alla casa dello studente, le lezioni in Università,l’appoggio della famiglia di mio zio,gli amici… sembrava quasi la vita che avevo sognato prima di lasciare Tunisi.  Poi lentamente ma inesorabilmente le cose cambiano. Perchè non sono venuto in Italia solo per costruirmi un futuro migliore ,ma anche per sostenere economicamente  voi, che avete sempre fatto parte della mia vita e sempre ne farete parte. Allora inizio a lavorare: non importa cosa stavo studiando, le cose che desideravo fare. Magazziniere per una catena di supermercati. In fondo almeno avevo un lavoro. Poi sai anche tu le difficoltà che ha dovuto affrontare lo zio, non poteva più occuparsi di me come prima. L’università… bè quella non era più la mia priorità. Ma forse era destino. E’ stato allora che ho come sentito che la mia vita stava seguendo un via diversa da quella che mi aspettavo. Cercavo una casa, una stanza, un semplice posto  dove stare ma il mio accento nordafricano mi ha creato non pochi problemi. A volte si pensa che avere i documenti in regola sia la carta vincente per potersi aprire la strada … ma i segni fisici che mi contraddistinguono e che ogni giorno con fierezza mi ricordano le mie origine , divengono a volte un ostacolo. “Abbiamo già trovato” ,”Lasci il suo recapito e le faremo sapere” Queste sono le frasi di rito che mi sentivo rispondere quando cercavo lavoro e un posto dove stare Forse a volte avrei avuto bisogno di qualcuno che mi stesse accanto che potesse condividere con me la mia delusione, la mia fatica e perché no,anche la mia paura. Mi sono sentito solo.Molto solo. E ora?E ora il Torresino. Un letto, un posto caldo dove stare … ma non è una casa mamma. E’ solo un semplice dormitorio pubblico. Diciamo un posto da condividere con altre 82 persone. Ma sto bene mamma. Non ti preoccupare. D’altronde almeno una fortuna negli ultimi tempi l’ho avuto: non mi sono fatto nemmeno un giorno fuori di notte in strada. E credimi mamma,ne ho visti tanti!Tanti miei paesani, giovani, dormire in case abbandonate, in balia di pioggia, neve,del torrido caldo umido padovano e della polvere bianca che fa perdere loro la strada. Ma questo mondo non mi è mai appartenuto. Spero di non averti deluso mamma. Avevi tante aspettative su di me, ci speravi. Il tuo figlio in Italia, il tuo orgoglio! Forse tante cose sono cambiate , qualcuna non è andata nel verso giusto, ma non ho mai perso del tutto la bussola e questa è in fin dei conti la cosa più importante. Spero tu sia fiera di questo. Ti abbraccio forte.
    
                                                                                                                                

1 commento:

  1. Ti faccio i miei migliori auguri, fratello, per un presente migliore e un futuro sereno. Dio ti protegga sempre.

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