COS'E' PENSIERI SENZA TETTO?

COS'E' PENSIERI SENZA TETTO?

Un Blog. Un giornale. Bhe, risposta fin troppo banale, direi! Un'accozzaglia di idee?!? Ci avviciniamo di più, d'altronde chi lo dice che i pensieri e le parole devono avere per forza un ordine?!?

Cos'è Pensieri senza Tetto? Un modo per farci conoscere.

L'opportunità di mettere nero su bianco pensieri, emozioni, problemi, idee, critiche, esperienze di vita, ricordi...insomma tutto quello che passa per la testa...tutto. O quasi.

I pensieri di cui parliamo appartengono a quelli che la gente perbene chiama "senza fissa dimora". A quelli che un tetto, quattro mura da poter chiamare casa non le hanno o non le hanno mai avute. A quelli che vi passano accanto per strada, che si siedono vicino a voi in autobus. A quelli che vi chiedono 20 centesimi all'entrata della stazione o ad un semaforo. A quelli che vedete seduti su una panchina o su un muretto. A quelli che vengono da lontano per cambiare la loro vita e a volte perdono la strada...A quelli che vi sembrano così distanti dalla vostra vita e che invece sono più vicini di quanto non crediate.

E forse, per conoscerli un po' meglio, potreste dare un'occhiata a questi...come li chiamiamo...pensieri senza tetto. Forse.

"Come ci si sente, come ci si sente, nello stare da soli, come un completo sconosciuto, come una pietra che rotola?" (Bob Dylan)

giovedì 21 aprile 2011

“La panchina da spostare”
Voci, pensieri e immagini delle persone senza fissa dimora.



Ore 21.Siamo circa 15 minuti in ritardo.Ma d'altronde ad ogni prima che si rispetti, gli attori si concedono qualche minuti di ritardo.

Poi si spengono le luci. Sono in tanti. Tantissimi. Più di quelli che ci aspettavamo. Non sappiamo bene dove fare accomodare le persone. Qualcuno trova posto addirittura ai confini della nostro palcoscenico.

Un palcoscenico costruito e creato dal nulla .

Poi partono le immagini. E' ora. Ragazzi, andiamo in scena.

Era un'idea all'inizio. Un pallida idea.Un desiderio di sperimentare di metterci alla prova.Una sfida potremmo quasi definirla.

Poche risorse,tanti dubbi.

Poi è venuto quasi naturale. Partire da loro, dalle loro storie,dalle loro paure, dai loro dubbi, dalle loro delusioni e da quello che volevano dire.

Ciascuno ha semplicemente messo in scena se stesso. Senza creare nuovi personaggi, senza doverci inventare grandi storie di re, guerre e streghe. Senza dovere  scomodare Shakespeare.

Perchè  come qualche attore ci ha raccontato successivamente:"Tutti abbiamo da dire qualcosa , ma a volte non troviamo il modo"

C'erano circa 120 persone quel Giovedì. "E non mi è mai capitato che 120 persone fossero lì per guardare me, proprio me"

Per circa tre ore, il Torresino, quel luogo infausto dove trovano riparo barboni, tossici, accattoni e la peggio crema di Padova e dintorni, si è come trasformato.

E ci sono stai alcuni istanti dove il limite, il confine tra ospiti e non-ospiti non si vedeva più.

E forse il traguardo più grande quella sera è stato proprio questo.

Un forte grazie a tutte quelle persone che hanno creduto in tutto questo anche quelle sere dove ci chiedevamo dove saremmo finiti con questa folle idea!

Un forte grazie  a chi, quella sera, ci ha dedicato qualche minuto di attenzione.

Un forte grazie a chi, il giorno dopo , varcava la soglia dell'  Asilo Notturno, con una forte sensazione di vuoto. Pronto per una nuova folle idea ...

Grazie a Silvia, Denise,Silvia C, Silvia R, Davide, Isabella e a tutti colori che hanno ruotato attorno a questa panchina!


                               







                                                                    



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